sinagoga di Milano

La Sinagoga di Milano: alla scoperta del luogo di culto ebraico

23/02/2024

Sono andata alla scoperta della Sinagoga Centrale di via della Guastalla a Milano, il principale luogo di culto della comunità ebraica in città. Un edificio che ho sempre ammirato dall’esterno con quella sua facciata celeste stellata e la sua imponenza stretta alla vista dai Giardini della Guastalla. Finalmente ne ho varcato la soglia grazie ad un bellissimo tour di Lombardia Segreta.

Entrare nella Sinagoga di Milano

La Sinagoga di Milano è sempre presidiata da una camionetta dell’esercito, chi è passato da quelle parti l’avrà certamente notata. Entrando, appena oltre il cancello sulla sinistra, c’è una grande lapide commemorativa per le vittime milanesi della Shoà. Ci fanno depositare le borse su un tavolo all’ingresso per ragioni di sicurezza, possiamo portare con noi telefono e portafogli. Qualcuno è titubante, ma col sorriso ci viene detto che non è mai accaduto che sparisse qualcosa.

Dopo pochi passi all’interno, si avverte una grande sacralità, ma al tempo stesso alcuni elementi come un appendino con le grucce e i servizi igienici, ci fanno sentire a casa.

Ciò che subito colpisce entrando nella sinagoga è il grande spazio maestoso, ma completamente privo di immagini adorno solo di scritte e simboli. Siamo abituati a chiese sovraccariche di opere d’arte e fregi, qui invece l’aspetto è totalmente spoglio senza alcuna decorazione e questo un po’ disorienta.

Ci accomodiamo sulle sedute rivestite di rosso  che ricordano quelle di un teatro ed Ester, la nostra guida appartenente alla comunità ebraica, comincia a parlarci dal pulpito centrale.

Curiosità sulla religione ebraica

Ester con la sua voce calma ci introduce all’ebraismo che ci racconta essere la più antica religione monoteista. Mi colpisce il fatto che nell’ebraismo per la prima volta il monoteismo viene associato all’astrazione divina. Inizialmente il monoteismo, infatti,  riconosce una divinità materiale e verificabile come il sole, un animale oppure un simulacro. Nell’ebraismo invece, per la prima volta si crede in un dio astratto. Una vera e propria rivoluzione religiosa che dura parecchie generazioni e porta l’uomo nella direzione di un nuovo credo.

Un’altra caratteristica fondamentale è l’universalità divina. In un primo momento gli dèi erano creatori in determinati settori, nell’ebraismo, invece, Dio è creatore universale. Tutti aspetti che non conoscevo o non avevo mai avuto modo di approfondire e che contribuiscono a  trasportarmi meglio nella dimensione di questa religione.

La Sinagoga come luogo sociale

Uno degli aspetti più importanti della Sinagoga è il suo ruolo di aggregazione sociale. D’altronde la parola “sinagoga” deriva dal greco e significa letteralmente “luogo dove ci si riunisce”. La pianta stessa con il pulpito in semicentro e il pubblico che si raccoglie tutt’attorno, trasmette la sensazione d’esser tutti uniti. La funzione viene condotta dal rabbino e dai fedeli stessi che partecipano attivamente alle celebrazioni dialogando direttamente con Dio.

Non esiste una gerarchia ecclesiastica, il rabbino è una sorta di maestro che ha un titolo accademico con funzione amministrativa, ma non rappresenta il tramite tra Dio e l’uomo come invece accade per i preti cristiani. Ognuno si pone in rapporto diretto con Dio attraverso la preghiera in un flusso dove non esistono né confessionali né confessione.

La Sinagoga di Milano è di tipo ortodosso con rito italiano. Presenta un matroneo, caratteristica delle sinagoghe ortodosse, per garantire una separazione tra i due sessi e aiutare l’attenzione sulla preghiera senza distrazioni. Sì, è vero, questo fatto un po’ ci sorprende in un’era in cui la parità tra i sessi pare forse raggiunta e, anzi, dove la distinzione tra i sessi è sempre meno considerata.

 

Gli elementi di una sinagoga

Le sinagoghe non vengono consacrate pertanto risulta molto semplice sia aprirle che chiuderle. Incredibile vero? Affinché si possa parlare di sinagoga, però, sono necessari due elementi nello stesso luogo: la Torah, ossia il testo sacro, e la presenza di almeno 10 fedeli.

La Torah

La Torah comprende il Pentateuco, cioè primi 5 libri della Bibbia. Si tratta della parola diretta di Dio a Mosè che poi la trasmette al popolo ebraico. La Torah ha la forma di un rotolo di pergamena lungo circa 7 metri e scritto a mano da uno scriba secondo regole rigidissime. La stesura manuale deve essere precisa, è la parola di Dio e non può contenere errori o sbavature, nessuna imperfezione. Talvolta per completare una Torah, lo scriba impiega più di un anno e se nel mentre commette anche un solo errore, occorre ricominciarne un’altra.

Non esistono né sacramenti né santi, il valore più grande sta tutto nella Torah. Le sacre scritture non vengono mai toccate, solo maneggiate attraverso gli appositi manici di legno alle estremità del rotolo. La Torah viene custodita con cura, avvolta in un fascio di seta su cui viene posta una corona, proprio come se fosse un re, e dei campanellini che tintinnano per fare intuire ai non vedenti l’andamento della cerimonia.

I fedeli

Bastano 10 fedeli e una Torah per fare una sinagoga. Il numero 10 è considerato completo (contiene tutte le cifre) e basta a creare una vera e propria comunità. I bambini naturalmente partecipano alle funzioni e vengono considerati religiosamente adulti dai 12 anni i maschi, dai 13 le femmine.

La costruzione della Sinagoga di Milano nel 1892

La Sinagoga Centrale di Milano venne costruita nel 1892 su progetto di Luca Beltrami, l’archistar dell’epoca. La comunità ebraica crebbe molto in quegli anni e si rese necessario creare un luogo di culto grande e rappresentativo. Purtroppo, nel 1943 la sinagoga fu bombardata e andò completamente distrutta, tranne la facciata in stile arabo-bizantina che è ancora l’unica porzione originale che possiamo ammirare oggi.

La ricostruzione del 1947

Nel periodo postbellico la ricostruzione della sinagoga fu affidata a due architetti ebrei: Manfredo D’Urbino e Gentili Tedeschi che cambiarono la pianta da frontale a semicircolare sul modello razionalista con linee geometriche essenziali in voga in quegli anni.

La ristrutturazione del 1997

La ristrutturazione nel 1997 modificò radicalmente la struttura interna: il soffitto venne rialzato e si aprirono nuovi finestroni. Certamente l’elemento più innovativo di questo intervento fu la creazione di vetrate multicolori in vetro di Murano alle 23 finestre, opera dell’artista newyorkese Roger Selden. Con tratti geometrici e l’uso di colori vivaci in stile Mirò vi si possono ammirare tutti i simboli dell’ebraismo e le lettere dell’alfabeto ebraico. Un’arte empatica e immediata che possa arrivare a tutti ed essere facilmente percepita.

Visitare la Sinagoga di Milano

Poter far visita a questo luogo di culto e conoscere le usanze vedendo da vicino gli interni, normalmente non accessibili, è stata una bellissima e interessante scoperta. Un altro tassello dello sconfinato mosaico di cultura che offre Milano.

La Sinagoga Centrale Hechal David u-Mordechai è in via della Guastalla 19 a Milano.

Ringrazio Lombardia Segreta per questo speciale tour guidato invitandovi a consultare il sito e le loro splendide occasioni di visite.

Désirée Coata


Un’altra visita che vi consiglio a Milano: Una chiesa antichissima sottoterra: la cripta di San Sepolcro


 

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