6 destinazioni in 20 giorni: il mio viaggio itinerante volando tra Asia e Africa

02/09/2024

Avete mai pensato di organizzare un viaggio itinerante volando da una destinazione all’altra in breve tempo per visitare città che vi hanno sempre incuriosito? Avete mai guardato il mappamondo e creato un itinerario unendo i puntini delle destinazioni da una nazione all’altra? 

Io l’ho fatto e vi racconto qui come ho organizzato questa avventurosa vacanza con la mia famiglia.

Dopo qualche anno di viaggi “on the road”, ho deciso di organizzarne uno “on the flight”. Un viaggio che è valso tanti viaggi differenti tutti insieme, una formula azzardata, un gioco di incastri che aveva i suoi rischi, ma che alla fine ci ha regalato schegge meravigliose di mondo e un vero cortocircuito di emozioni.

Singapore, una delle tappe del mio viaggio itinerante
Marina Bay Sands, Singapore – ©Désiréé Coata

 

Come è nata l’idea di un viaggio itinerante “on the flight”

Insieme a mio marito e ai nostri tre ragazzi adolescenti, da qualche anno abbiamo la fortuna di regalarci dei viaggi “on the road” piuttosto articolati alla scoperta del mondo. Dopo aver esplorato parte dell’Europa, la West Coast e la East Coast americane in automobile, avevo il desiderio di mostrare ai miei figli la varietà di culture che compone il mondo, lontano dal comfort occidentale. Un’esperienza in Asia mi sembrava la scelta migliore, ma non volevo limitarmi a scegliere un’unica destinazione.

Da qui l’idea, nata un po’ per caso, di non fermarci in un’unica nazione. Ci siamo detti: anziché atterrare in una città per raggiungere poi l’entroterra o godere delle spiagge, perché non visitare a fondo le città stesse spostandosi da una all’altra con voli aerei?

Ed ecco che, una volta scelta la nostra prima meta, Bangkok in Thailandia, abbiamo costruito le tappe di riavvicinamento verso l’Italia includendo quelle che ci sembravano le destinazioni più attraenti.

viaggio itinerante tra Asia e Africa, Kuala Lumpur
Petronas Twin Tower, Kuala Lumpur – ©Désirée Coata

Perché scegliere un viaggio itinerante anziché uno stanziale?

Perché preferire un viaggio itinerante e potenzialmente scomodo anziché uno stanziale e certamente più rilassante?

Non siamo una famiglia da resort anche se io e mio marito abbiamo viaggiato tanto per lavoro con organizzazioni lussuose e apprezziamo le comodità. Quello che più amiamo fare tutti insieme, però, non è restare in spiaggia o nella piscina di un grand hotel dove inevitabilmente i nostri figli farebbero “vita a sé”, ma viaggiare e vedere il mondo condividendo esperienze.

Il viaggio itinerante offre l’opportunità di vivere situazioni nuove insieme, creando ricordi indimenticabili che rafforzano ancor più il senso di famiglia.

Affrontare imprevisti e adattarsi a nuove situazioni insegna ai ragazzi l’importanza della flessibilità e della risoluzione dei problemi, qualità fondamentali per la crescita personale. Esplorare diverse culture e paesaggi stimola la curiosità e l’apertura mentale di tutta la famiglia, favorendo una visione del mondo più ampia e inclusiva.

Gli adolescenti imparano a prendere decisioni, a comunicare in inglese, a gestire le proprie emozioni e a diventare più indipendenti in un ambiente diverso dal solito. E noi genitori impariamo a conoscerli meglio.

Agra, India una delle tappe del mio viaggio itinerante
Taj Mahal, Agra – India – ©Désirée Coata

Come abbiamo scelto le destinazioni del nostro viaggio itinerante

Ma con quali criteri abbiamo selezionato le tappe del nostro viaggio itinerante tra un volo e l’altro?

Bangkok

A Bangkok, la nostra destinazione iniziale, io e mio marito eravamo stati tanti anni fa con un viaggio organizzato aziendale e sentivo di non essermela goduta pienamente. Inoltre, la capitale della Thailandia rappresenta uno scalo piuttosto importante per i voli diretti nel far east e l’offerta dei biglietti era interessante.

Avevamo a disposizione 20 giorni e dovevamo distribuire bene i pernottamenti nei vari luoghi tenendo conto naturalmente dei voli aerei e del tempo necessario per visitare in modo soddisfacente ogni località.

Singapore e Kuala Lumpur

Mappamondo alla mano, non abbiamo avuto dubbi sulla nostra seconda destinazione: sarebbe stata Singapore e quella successiva, per vicinanza ed interesse, Kuala Lumpur in Malaysia.

Delhi

Ora si trattava di iniziare a ipotizzare il nostro avvicinamento verso ovest e l’Italia e anche qui la scelta è stata chiara: l’India. L’India era la meta che più mi preoccupava perché sapevo bene a che cosa saremmo andati incontro. Io e mio marito avevamo visitato il Rajasthan circa 13 anni fa e ricordavamo quanto fosse splendido, ma insidioso e sconvolgente al tempo stesso. Eravamo certi che visitando Delhi avremmo regalato ai ragazzi una visione estrema del mondo, ma soprattutto avremmo avuto la possibilità di raggiungere Agra per vedere il Taj Mahal, una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno.

Dubai

Dopo l’India ci è venuto spontaneo individuare, sulla nostra rotta, la penisola arabica e precisamente la destinazione di Dubai che nessuno di noi aveva mai visitato. Sarebbe stato un bel divario dopo l’India.

Il Cairo

Inizialmente il viaggio avrebbe dovuto concludersi così, ma mi sono resa conto che in poche ore avremmo potuto raggiungere le piramidi de Il Cairo prima di tornare in Italia. Così abbiamo aggiunto la nostra tappa finale in Egitto per godere di un’altra meraviglia iconica tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico.

Saqqara, tra le mie tappe del mio viaggio itinerante
Saqqara, Egitto – ©Désirée Coata

Come ho organizzato il mio viaggio itinerante volando tra Asia e Africa

Vi racconto ora come ho fatto ad organizzare un viaggio apparentemente così complesso in completa autonomia senza agenzie e tour operator.

Ecco le varie fasi dell’organizzazione che magari potrebbero essere di ispirazione per qualcuno di voi:

1. Acquisto dei biglietti aerei

Una volta stabilito l’itinerario e stanziato un budget, il primo step è stato senza dubbio ricercare e acquistare i voli aerei.

Abbiamo stabilito quante notti fermarci in ogni posto dopodiché è iniziata la lunga ricerca dei biglietti aerei più convenienti in termini di prezzo e orari. Questo è un aspetto a cui ha pensato in toto mio marito che si districa molto meglio di me con i siti delle compagnie aeree. 

Ecco le compagnie con le quali abbiamo volato:

2. La scelta del bagaglio

Scegliere con quale tipo di bagaglio viaggiare è stato fondamentale dovendo prendere così tanti voli in così pochi giorni. Abbiamo optato per un bagaglio pratico e leggero per non doverlo sempre imbarcare e per la prima volta abbiamo utilizzato piccoli trolley e zaini a mano.

Non vi nascondo che questo aspetto mi inquietava molto, io abituata a riempire la valigia di cose inutili sempre e ovunque per poi pentirmene! Sapevo che necessariamente avremmo avuto bisogno di ottimizzare i tempi di check-in e ridurre il rischio di perdita bagaglio che in un viaggio di questo tipo avrebbe compromesso lo spostamento successivo. Purtroppo non sempre abbiamo potuto tenere con noi i trolley nella cappelliera per via delle varie regole delle compagnie aeree che ci obbligavano ad imbarcare i bagagli con peso superiore ai 7kg. 

3. La scelta dell’abbigliamento

Che tipo di abbigliamento ho scelto per la mia mini valigia? Ecco cosa è utile non dimenticare in un viaggio itinerante nel sud est asiatico ad agosto.

  • Un paio di sandali bassi e comodi, per quando non ne avrei potuto più di tenere i piedi dentro le scarpe da ginnastica che sono state quelle indossate con più frequenza.
  • Infradito di gomma, sempre utili soprattutto in caso di acquazzoni improvvisi per non bagnare le scarpe principali.
  • Un costume da bagno, per le piscine degli hotel
  • Pantaloni lunghi leggeri, t shirt, qualche abito leggero lungo con le maniche. Nella maggior parte dei templi, infatti, è obbligatorio tenere spalle e gambe coperti e nei paesi a maggioranza musulmana come Emirati Arabi, Egitto e Malaysia è buona norma non esporre le parti del corpo per rispetto alle usanze locali. Inoltre, vivendo le città in autonomia per le strade e nelle metropolitane era importante apparire il più possibile “low profile” con un abbigliamento basico che non attirasse attenzione.
  • Una sciarpa/pareo leggera multiuso che mi ha protetto la gola dagli spifferi dell’aria condizionata, ma anche capo e orecchie dalla sabbia del deserto.
  • Una felpa; in aereo, in aeroporto, nei ristoranti o nei centri commerciali può far davvero molto freddo, utile non solo per coprirsi ma anche da usare appallottolata come cuscinetto sui voli brevi.
  • Non portatevi i k-way o gli ombrelli che spesso consigliano in tanti siti perché il caldo è così insopportabile che preferirete qualche goccia di pioggia addosso.

4. Accessori utili

Quali accessori ho portato con me:

  • Nessun gioiello se non un anello in argento con turchese, una collanina di filo dorato comprata sulla spiaggia e due braccialetti leggeri di poco valore che ho sempre tenuto addosso.
  • Occhiali da sole o cappellini perché la luce è potentemente intensa.
  • Una borsa in tela impermeabile da viaggio che era la mia “fida compagna” tutto il giorno e una più piccola in raso nero per le sere in cui volevo alleggerirmi.
  • I trucchi li ho portati, ma non li ho mai usati se non un filo di rossetto ogni tanto. Faceva così caldo e si era costantemente sudati che truccarsi non aveva senso. Sicuramente in un prossimo viaggio li lascerei a casa.
  • Una spazzola da borsetta, dei tappi per le orecchie, una mascherina per dormire e qualche cuscinetto gonfiabile.
  • Il repellente per insetti, anche se non abbiamo trovato mai insetti in nessuna delle destinazioni, incredibile!
  • Prodotti per l’igiene personale in formato ridotto sotto i 100 ml (anche se negli hotel vengono sempre forniti, le quantità sono spesso esigue)
  • Fazzolettini di carta e salviette umide disinfettanti, perché in Asia non vengono forniti quasi mai i tovaglioli e avere delle salviette è spesso fondamentale anche al ristorante.
  • Farmaci basici: antidolorifici, antibiotici, antidiarroici, spray disinfettante gola, pomata per traumi, antistaminico, pomata per punture e un gel all’aloe che è risolutivo per irritazioni e scottature.
floating market thailandia
Damnoen Saduak Floating Market, Bangkok – ©Désirée Coata

5. La creazione di guide personalizzate sulle località

La parte più impegnativa, ma anche più bella è stata senza dubbio quella di fare ricerca riguardo le destinazioni. Mi sono avvalsa di un capillare studio nel web consultando blog e siti per ogni luogo per capire come si presentavano i luoghi da visitare, quali erano i quartieri centrali e quali le attrazioni imperdibili.

Poi ho creato dei pdf dedicati che ho stampato; una sorta di guida personalizzata e abbreviata rispetto alle guide cartacee acquistabili. Solo dopo aver compreso che cosa vedere in ciascuna località, sono passata allo step successivo, cioè la prenotazione degli hotel. In tal modo mi sono potuta render conto quali fossero le zone più comode dove pernottare e se fossero servite dalla metropolitana. Importante è anche scrivere sempre le distanze eventuali tra una struttura ricettiva e i luoghi di interesse per sapere in anticipo come raggiungerli.

6. Prenotare hotel e transfer

Stabilito il budget da dedicare ai pernottamenti, può iniziare la ricerca. Considerate che noi, essendo in 5, abbiamo dovuto quasi sempre prenotare 2 camere. Ho utilizzato l’applicazione di www.booking.com che trovo rapida, affidabile e conveniente.

Ho approfittato anche delle offerte per i transfer da e per gli aeroporti che vengono proposte subito dopo la prenotazione degli hotel. Avere un driver che ti aspetta all’orario prestabilito quando atterri in una nuova località è la soluzione più comoda e risolutiva. Il più delle volte sia gli hotel che i driver ti contattano su whatsapp 24 ore prima, così hai una comunicazione diretta e immediata, utile per coordinare posizione ed eventuali cambi di orari.

Abbiamo pernottato in strutture semplici ma strategiche, alcune erano decisamente meglio di altre, ma solitamente escludiamo resort 5 stelle prediligendo hotel o appartamenti con recensioni ottime, ma a prezzo contenuto. Trovate tutti i link degli hotel dove abbiamo soggiornato nel capitolo successivo di questo articolo. A volte una buona posizione può fare la differenza, come anche avere la colazione inclusa, con tre ragazzi affamati fin di primo mattino!

7. Prenotare le attività

Una volta che i voli e gli hotel sono stati prenotati, occorre pensare a come visitare le destinazioni. Inizialmente ho cercato di capire se alcuni luoghi di interesse all’interno di ogni città potessero essere raggiunti in autonomia con i mezzi o a piedi. Poi ho scelto in quali posti conveniva, invece, affidarsi ad un’organizzazione.

Tutti i tour organizzati in questo viaggio li ho prenotati su www.getyourguide.com piattaforma che si appoggia a tour operator in loco senza avere prezzi tanto più alti, l’ho verificato di persona. Il vantaggio è che puoi disdire fino a 24 h prima, sei tutelato perché ti interfacci con un sito internazionale per i pagamenti e soprattutto l’offerta è molto chiara nei termini e nelle condizioni.

Ho comparato i prezzi con guide locali trovandole svantaggiose perché poco chiare e con metodi di pagamento non garantiti. Di contro, ho appurato che il servizio attraverso Getyourguide (ma credo anche con altri siti simili) è affidabile e sicuro perché le agenzie locali lavorano su ingaggio e ci tengono a fornire un servizio impeccabile per avere buone recensioni, che infatti puntualmente richiedono a fine esperienza.

8. Creazione del programma di viaggio

Una volta impostati i voli, gli hotel e le attività si può procedere a creare il programma di viaggio giorno per giorno con orari e riferimenti. Ho praticamente scritto che cosa fare come in un diario di viaggio, che cosa era prenotato e che cosa sarebbe stato lasciato un po’ all’improvvisazione, con appunti e consigli su zone di interesse o ristoranti.

9. L’acquisto delle SIM digitali

In un viaggio itinerante organizzato in autonomia senza il supporto di nessuna agenzia è fondamentale essere sempre connessi e non affidarsi ai soli wi-fi degli hotel. Da qualche mese utilizzo con gran successo, in ogni mio viaggio all’estero, le e-sim di www.holafly.com un sistema fantastico per non cambiare fisicamente la SIM all’interno del mio telefono, ma avere traffico illimitato.

Tutte le chiamate si possono fare con whatsapp mantenendo il numero di telefono originario e potendo usufruire di un’ottima connessione ovunque. Le eSIM arrivano sull’app o via mail sottoforma di QR code, per installarle servono pochi minuti sfruttando la connessione dell’aeroporto di arrivo. E’ più facile da farsi che da spiegarsi e ve le consiglio spassionatamente.

Spendendo poco meno di 100 euro, per questo viaggio ho utilizzato:

  • 1 e-sim  per Thailandia/Singapore/Malaysia (11 giorni)
  • 1 e-sim per India (5 giorni)
  • 1 per Emirati Arabi (2 giorni)
  • 1 per Egitto (2 giorni)

10. I documenti necessari per viaggiare 

Oltre al passaporto con una validità residua di almeno 6 mesi occorre controllare se gli stati dove si intende viaggiare richiedano il visto. Ho consultato il sito www.viaggiaresicuri.it che è sempre utile per restare aggiornati e ho provveduto a richiedere online il visto per l’India che è arrivato in 48 ore e a compilare la Malaysia Arrival Card, obbligatoria dal dicembre 2023. Anche per entrare in Egitto è necessario un visto, ma è acquistabile direttamente in aeroporto pagandolo 25 dollari in contanti.

Inoltre abbiamo stipulato un’assicurazione viaggio che ritengo sia fondamentale per tutelarsi in caso di furto o smarrimento bagaglio, ma anche per coprire eventuali spese mediche impreviste.

Deserto di Dubai, una delle tappe del mio viaggio itinerante
Deserto di Dubai – ©Désirée Coata

L’itinerario del mio viaggio in Asia e Africa giorno per giorno 

Ora non mi resta che condividere il mio programma di viaggio in breve sperando possa essere di ispirazione per qualcuno di voi. Rimando agli articoli di approfondimento su ogni destinazione dove vi racconto tutto in modo più dettagliato.

Bangkok 

Singapore

  • 5°giorno: Partenza per Singapore, arrivo e sistemazione al Mercure ICON Singapore City Center. Pranzo al Lau Pa Sat, il food center più bello di Singapore. In metropolitana fino a Orchard Road la strada simbolo della città e passeggiata tra le casette colorate di Emerald Hill Road. Visita al quartiere di Little India e al quartiere di Chinatown con la pittoresca Pagoda Street. Per la cena consiglio uno dei tanti ristorantini di Chinatown.
  • 6° giorno: passeggiata a piedi a Boat Quay, poi al Merlion, Esplanade, Helix Bridge e Jubilee Bridge verso Marina Centre per ammirare tutta la baia. The Shoppes e il Marina By Sands. Garden by the Bay nel pomeriggio – pausa con rientro in hotel – Ritorno al Garden by the bay per lo spettacolo di luci e musica serale. Cena: Shake & Shack nel parco
  • 7° giorno: Giornata nel parco divertimenti Universal Studios sull’isola di Sentosa raggiungibile in metropolitana e poi con un breve tratto a piedi. Cena in uno dei tanti ristoranti del Mall VivoCity.

garden by the Bay Singapore

Kuala Lumpur

Delhi

  • 12° giorno: Partenza per New Delhi e arrivo al The Vanson Pride nel quartiere di Paharganj
  • 13° giorno: Visita organizzata a New Delhi: Qutub Minar, Tomba di Humayun, India Gater, Paliament House, Gurdwara Bangla Sahib tempio sik. Cena nella zona di Connaught Place da Pind Balluchi Regal Building.
  • 14° giorno: Visita organizzata a Old Delhi: Forte Rosso, Jama Masijd, area di Chandni Chowk, Mercato delle Spezie. Cena nella zona di Connaught Place da Sandoz restaurant(Shivaji Stadium).
  • 15° giorno: Escursione organizzata con prelievo privato alle 2 di notte e arrivo all’alba ad Agra con visita al Taj Mahal, consigliatissima per evitare caldo e fila eccessivi! 

Dubai

Il Cairo, Giza

  • 18° giorno: Giro nel Dubai Mall. Partenza per Il Cairo e arrivo a Giza. Sconsiglio i pernottamenti a Giza vicino alle piramidi, perché è una zona piuttosto degradata e non sicura. Meglio scegliere un hotel a Il Cairo e organizzare escursione in giornata nella piana di Giza. 
  • 19° giorno: Escursione organizzata alle piramidi di Giza, Saqqara e Menfi con pranzo tipico.
  • 20° giorno: rientro in Italia
Dubai, Burj Khalifa una delle tappe del mio viaggio itinerante
Burj Khalifa point of view, Dubai – ©Désirée Coata

Il viaggio itinerante è un’avventura globale senza confini

Per affrontare e vivere appieno  un viaggio itinerante tra così tante culture differenti, è necessaria sicuramente una grande dose di adattabilità. Viaggiare per come lo intendo io significa uscire dalla propria comfort zone, allentare le proprie rigidità e porsi in uno stato d’animo di accoglienza e tolleranza. Entrare in contatto con culture diverse, calandosi nella vita quotidiana dei popoli, compiendo gesti semplici come prendere la metropolitana, fare la spesa nei negozi, camminare per strada, assaggiare street food prediligendo ristorantini tipici frequentati da local, sono tutte cose che regalano una nuova prospettiva sulla vita.

Cambiare il fuso orario perdendosi nel contare le ore, imparare il valore di una nuova moneta, assaggiare i sapori delle cucine tradizionali comparandole tra loro, analizzare le usanze delle persone in base alla loro religione e alla loro etnia, sono tutte esperienze che ti fanno sentire immensamente libera.

Batu Cave, Malaysia una delle tappe del mio viaggio itinerante
Batu Cave, Kuala Lumpur – ©Désirée Coata

Volare da un aeroporto all’altro scoprendo il mondo

Ogni volta che arrivavo in un nuovo aeroporto mi accorgevo che era un po’ lo specchio dell’umanità che saremmo andati a incontrare poco dopo. Da quello inondato di musica e atmosfera zen con installazioni futuristiche di Singapore a quello confusionario e rumoroso de Il Cairo. Dall’aria calda satura di durian e tamarindo a Bangkok a quella pesante e densa di spezie quasi irrespirabile a Delhi. Dall’ambiente multietnico e affascinante di Kuala Lumpur a quello più rigoroso di Dubai con uomini curatissimi in kandura.

Molto si capiva anche dalle facce degli addetti ai controlli passaporto e dall’organizzazione per il disbrigo di check in e uscita dall’aeroporto.

Si dice che partire sia un po’ morire e in questo viaggio mi sono sentita un po’ morire ad ogni decollo per la tensione che sempre ho nel volare e ho tirato un sospiro di sollievo sussurandomi una preghiera di ringraziamento ad ogni atterraggio.

Nessun altro viaggio mi ha mai lasciato una sensazione così forte ed elettrizzante come questo. Il viaggio itinerante volando da una destinazione all’altra è una formula perfetta per scoprire e apprezzare tanti mondi differenti in un’unica vacanza. 

Spero che questo articolo possa essere di ispirazione per molti viaggiatori, intanto aspetto nei commenti i vostri racconti di viaggi simili!

Désirée Coata


6 Risposte “6 destinazioni in 20 giorni: il mio viaggio itinerante volando tra Asia e Africa”

  1. Desi… seguendoti su Ig e leggendo il tuo articolo e’ come se fossi stata lì con te… Le tue parole e le tue immagini rendono perfettamente ciò che hai vissuto e “sentito” in questi 20 gg… Sei unica, ma questo già lo sai. Ti voglio bene!!

    • Grazie Rachele, portarti un po’ in viaggio con me è una grande cosa…in attesa di fare un viaggetto insieme!

  2. Cosa dire…??? Davvero complimenti, per l’ottima organizzazione, per l’itinerario (non da tutti), per il coinvolgimento dei tuoi adolescenti ed infine per questo bel sunto dei tuoi 20 giorni trascorsi nel mondo 🌍. Ti auguro che il rientro nella ns Milano sia sempre florido di nuovi spunti. Sabrina @fiorisuilibri@gmail.com

    • Cara Sabrina, io ti ringrazio di cuore per il tuo bel riscontro. Di certo torno a Milano trovandola più piccola e intima, ma sempre grande da scoprire! Un abbraccio e ci vediamo su instagram! D

  3. Che dire Desiree, dopo aver sentito tuo marito beato alla fine del viaggio, leggere ora il tuo racconto mi da chiarezza e contezza del bel tempo speso insieme che avere vissuto. Brava!!!! Complimenti davvero, anche perché sei riuscita in una impresa che io so bene non essere da poco… un grosso abbraccio . Luigi

    • Ciao Luigi, che meravigliosa sorpresa trovarti qui. Ti abbraccio forte anch’io!
      D

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