Cosa vedere in corso di Porta Romana a Milano
Mi piace considerare ogni via di Milano con approccio turistico, per questo vorrei consigliarvi cosa vedere durante una passeggiata lungo corso di Porta Romana. Ogni zona della città riserva curiosità, belle architetture e storie che vale la pena sapere per trasformare anche una semplice camminata in un itinerario sorprendente.
Corso di Porta Romana nella storia
Corso di Porta Romana, nella zona sud-est di Milano, ha sempre costituito uno degli accessi principali alla città. Era la strada che da Milano portava al resto d’Italia e a Roma. Nel II e III secolo coincideva con il decumano dell’antica Mediolanum ed era la sede principale delle cerimonie pubbliche, anche grazie al suo ingresso sontuoso.
Durante l’epoca imperiale, quando Milano era la capitale dell’Impero Romano d’Occidente, all’altezza di Largo Crocetta spiccava un arco trionfale seguito da 600 m di monumentale via porticata che conduceva fino all’ingresso della città. Purtroppo, non resta più nulla dei fasti dell’epoca, tutto fu distrutto dall’avanzata di Federico Barbarossa del 1162.
Corso di Porta Romana ha sempre rappresentato la via nobile ed elegante per eccellenza, un luogo di cerimonie trionfali e feste, prima di essere surclassata da Corso Venezia a inizio dell’Ottocento.
Immaginiamo ora di intraprendere una passeggiata che, partendo da piazza Medaglie d’oro, in corrispondenza dell’Arco di Porta Romana, ci conduca verso il centro, fino alla fine del corso in piazza Missori.
Come è cambiato il nome di corso di Porta Romana nei secoli
Prima di scoprire cosa vedere in corso di Porta Romana, vi parlo un poco dell’origine e delle modifiche del suo nome negli anni.
Avrete notato che in ogni città c’è sempre una “via Roma”, ma a Milano manca. Durante il decennio fascista, infatti, Mussolini promulgò una legge che prevedeva una via dedicata alla capitale in ogni città per celebrare i 10 anni dalla marcia su Roma.
Ma facciamo un passo più indietro. La via venne battezzata “corso di Porta Romana” nel 1865 con la delibera che unificò i vari tratti di vie che andavano dai bastioni delle mura spagnole fino a San Giovanni in Conca, cioè piazza Missori.
Nei primi anni del Novecento si trasformò più semplicemente in corso Romana. In seguito, sotto Mussolini, per i motivi detti sopra, in Corso Roma. Dopo il periodo bellico, quasi a cancellare quel che fu fatto dal fascismo, il corso tornò al suo nome originario.
Cosa vedere in corso di Porta Romana da piazza Medaglie d’Oro a Largo Crocetta.
Ecco cosa vedere durante il tragitto di circa 1,4 km lungo Corso di Porta Romana a Milano.
1 – Arco di Porta Romana
Il vostro punto di partenza è lo splendido arco che domina piazza Medaglie d’oro. Una porta trionfale che era parte integrante delle mura spagnole delle quali potete ammirare i resti lungo viale Filippetti. Questo ingresso sontuoso fu eretto durante la dominazione spagnola, per accogliere Margherita d’Austria il 30 novembre del 1598. La nobildonna era di passaggio a Milano durante il suo viaggio verso la Spagna per raggiungere il suo futuro sposo, Duca di Milano nonché erede al trono spagnolo, Filippo III.
2 – Murales in corso di porta Romana
Ed ora potete iniziare la passeggiata lasciandovi Porta Romana alle spalle e magari fermandovi per un buon caffè e dolcetto alla Pasticceria Martesana che troverete sulla destra all’inizio del corso.
Proseguendo alla vostra sinistra noterete un murale di cerchi sovrapposti. Opera di Moneyless per il marchio Napapijri, è stato realizzato con Artlite, una vernice speciale in grado di assorbire le sostanze inquinanti dell’aria.
Un po’ più avanti, in corrispondenza del civico 112, troverete un altro murale raffigurante un giovane papà e un bambino che camminano lungo una strada. L’opera “L’uomo in movimento” che riempie una parete di ben 260 mq è dell’artista Neve per il marchio Michelin.
3 – Casa Maiocchi, civico 111
Prima però di scorgere quest’ultimo murale, alzate lo sguardo a Casa Maiocchi. Si tratta di una stupenda palazzina progettata nel 1920 nientemeno che da Piero Portaluppi, architetto di Villa Necchi e di molti altri capolavori della prima metà del Novecento.
Il fianco del palazzo, avanzato di parecchi metri, ha ospitato in questi anni i più bei murales della zona soprattutto ad opera dell’artista Cheone. Qualcuno ricorderà la “casa che si scioglie” in stile Gaudì, ad esempio. Al momento, invece, la parete è occupata da un murale pubblicitario.
4 – Chiesa di San Pietro dei Pellegrini in corso di Porta Romana
Ed ora non potrete non notare alla vostra sinistra una minuscola chiesa con il campanile inglobato in parte dal palazzo vicino, come se fosse “azzannata”.
Ormai sconsacrata, adibita a proprietà privata, risale al XIV secolo. Si trovava fuori dalle mura di Milano, per questo era destinata ad ospitare, per qualche notte, i pellegrini che numerosi arrivavano in città. Una chiesetta dimenticata che sopravvive caparbiamente, con il suo portale originale in cotto, alla crescita cittadina.
5 – Giardini Roberto Bazlen e Luciano Foà
In corrispondenza del murale de “L’uomo in movimento” vi consiglio di entrare nel varco che troverete alla vostra sinistra e visitare i giardini. Qui c’è un platano centenario che io amo soprannominare Nonno Platano perché ogni giorno sotto i suoi rami giganteschi giocano e corrono i bambini che con il loro vociare forse rappresentano il suo elisir di giovinezza.
6 – La Crocetta di San Calimero
Arrivati a Largo Crocetta vedrete una statua innalzata su un pilastro. Si tratta di un monumento antichissimo: la Crocetta di San Calimero. Una delle tante croci stazionarie che erano collocate agli incroci più importanti della città e che servivano per celebrare messe all’aperto durante le numerose epidemie. Così alla gente bastava affacciarsi dal proprio balcone per pregare, senza creare assembramenti pericolosi in strada.
Furono istituite per la prima volta da Bernabò Visconti a metà del ‘300 come semplici croci innalzate su colonne. Poi aumentarono di numero e presero fattezza di statue con l’arcivescovo Carlo Borromeo durante la peste del 1576.
Nei secoli successivi con la graduale scomparsa delle epidemie, purtroppo molte crocette vennero demolite perché intralciavano il traffico di carrozze. In giro per Milano, nel suo centro storico, però, se ne trovano ancora. Poco più avanti su questo percorso, accanto alla chiesa di San Nazaro in Brolo, ce n’è un’altra seminascosta sotto le fronde di un albero.
7 – Teatro Carcano, civico 63
Teatro Carcano è uno dei più importanti teatri di Milano, edificato da Giuseppe Carcano su disegno di Luigi Canonica nel 1803. Non resta più nulla della facciata e della sala originale, fu completamente ricostruito nel 1913 e infine coperto da un edificio che oggi lo ingloba totalmente.
Cosa vedere in corso di Porta Romana da Largo Crocetta fino a Piazza Missori
8 – Antica Farmacia Foglia, civico 56 in corso di Porta Romana
Arrivati all’incrocio successivo, diamo uno sguardo alla storica farmacia alla nostra sinistra. La Farmacia Foglia mantiene il suo aspetto ottocentesco con la fila di tondi in bassorilievo con profili di importanti uomini di scienza come Linneo e Volta.
9 – Basilica di San Nazaro in Brolo
Superate via Santa Sofia che diviene via Francesco Sforza alla vostra destra e immaginate quando qui scorreva l’acqua del naviglio, un lungo corso d’acqua al posto dell’odierno asfalto. Vi consiglio di non perdere la tradizionale Pasticceria Panarello che dal 1885 prepara dolci artigianali, ma dove soprattutto troverete i migliori cannoli e e le più buone crostate di Milano.
Pochi passi e sarete in piazza San Nazaro dove potrete ammirare l’omonima chiesa. Pensate che fu fondata tra il 382 e il 385 da Sant’Ambrogio e ad oggi è la più antica chiesa d’occidente con pianta a croce latina. Inoltre, questo edificio religioso, tra i più antichi di Milano, detiene anche un altro primato. La Cappella Trivulzio, aggiunta nel 1513 a modificarne la facciata, costituisce l’unica opera architettonica conosciuta del Bramantino.
Concedetevi almeno un quarto d’ora anche all’interno per scoprirne tutte le bellezze tra resti paleocristiani, sovrapposizioni architettoniche di varie epoche e i dipinti pregiati del Luini, la Cappella di Santa Caterina e l’organo maggiore del 1867.
Ed ora pronti a percorrere l’ultimo tratto di corso di Porta Romana con i palazzi storici più signorili?
10 – Casa Bettoni o Casa dei Bersaglieri, civico 20
Questo edificio storico catturerà la vostra attenzione per la sua eleganza d’altri tempi e soprattutto per le due statue di bersaglieri poste all’ingresso. Fu realizzato nel 1865 dall’architetto Giuseppe Palazzi ed è chiaramente dedicato all’Unità d’Italia.
Se guardiamo in alto possiamo distinguere dei bassorilievi interessanti. Raffigurano Garibaldi e Vittorio Emanuele II a cavallo che si lanciano in battaglia e una vestale con la fiamma della patria. Se riusciste anche a sbirciare l’interno trovereste pareti di un bellissimo giallo acceso, fregi bianchi e medaglioni in terracotta rappresentanti alcuni illustri personaggi italiani.
11 – Palazzo Rougier, civico 17
Palazzo Rougier è una residenza esclusiva edificata nel ‘700 appartenuta fino alla seconda metà del XX secolo alla famiglia dell’ufficiale napoleonico Achille Rougier. Le linee sono sobrie e conferiscono un fascino aristocratico. In seguito ad una ristrutturazione completa conservativa, oggi il palazzo ospita degli appartamenti di lusso.
12 – Palazzo Mellerio, civico 13
Splendido edificio in stile neoclassico, voluto nel 1750 dal suo proprietario Giambattista Mellerio, che si nota per la sua eleganza. Non è austero come il precedente, ma insolitamente contaminato da fregi baroccheggianti che furono motivo di critiche a suo tempo. Tre grandi finestre ad arco si aprono sulla facciata e un balcone importante sovrasta l’ingresso. La terrazza si intuisce luogo di vista privilegiata ai piedi della svettante Torre Velasca.
13 – Palazzo Annoni, civico 6
Un palazzo in stile barocco capolavoro di Francesco Maria Richini. Fu uno dei pochissimi edifici a Milano ad essere edificato nel 1631, anno durante il quale imperversava l’epidemia di peste più terribile in città. Si narra che la famiglia Annoni fosse in continua rivalità con gli Acerbi proprietari del palazzo di fronte e che entrambe le casate facessero a gara per chi avesse la dimora più bella.
14 – Palazzo Acerbi o Palazzo del Diavolo, civico 3
Il palazzo emana un fascino sinistro, forse per una misteriosa leggenda che ruota attorno al marchese Ludovico Acerbi. Durante la peste manzoniana del ‘600 si narra che Ludovico organizzasse feste sontuose incurante del morbo dilagante e che se andasse in giro per la città su una carrozza trainata da cavalli neri.
A quanto pare, malgrado questa sua esuberanza, non si ammalò mai di peste e così pure nessuno degli ospiti che erano soliti frequentare la sua casa. Per questo si diffuse la credenza che quella fosse la casa del diavolo in persona. Di contro è giusto sottolineare che, secondo alcuni dettagli storici, pare che Ludovico fosse già morto all’epoca dell’epidemia.
Comunque ad osservare le sue vetrate ambrate da cui si scorgono bagliori insoliti e i mascheroni mostruosi sulla sua facciata, è bello credere che sia stata davvero una casa strana. Inoltre, se guardate in alto sulla destra noterete una palla di cannone conficcata sul muro; è lì dalle Cinque Giornate di Milano del 1848!
15 – Palazzo Meroni, civico 2 corso di Porta Romana
Palazzo Meroni, costruito tra il 1914 e il 1924, vi porterà subito in una romantica atmosfera parigina. Si tratta di un palazzo imponente con una grande cupola d’angolo su piazza Missori,. Purtroppo una notevole porzione del palazzo non è stata ripulita dal nero dell’inquinamento (beghe di condominio?) e appare tristemente più scura rispetto al resto.
Non dimenticate di entrare nella storica Pasticceria Giovanni Galli e acquistare i suoi deliziosi marron glacé o le violette cristallizzate, un’eccellenza a Milano.
Siamo giunti in fondo a corso di porta Romana, nella bellissima piazza Missori. Ma questa è un’altra storia, anzi un altro piccolo viaggio a Milano.
Désirée Coata
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